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Giornalismo

Nell’epoca pionieristica delle radio private abbiamo imparato tutti a fare di tutto, e la creazione dei notiziari, gli aggiornamenti sportivi e tutto quanto fa notizia, sono entrati nelle mie abitudini comunicative. A Telemontecarlo tutto quello che avevo imparato per la radio l’ho dovuto traslare nella televisione, acquisendo molte altre competenze e specificità. Tutte esperienze che ho riversato anche nel “Processo di biscardi”. Ma la parte finale della mia esperienza a Rds (1996-2001) resta sicuramente connessa in modo indissolubile a una dei ruoli più motivanti della mia carriera: quello di vicedirettore delle news. Quegli anni mi hanno dato alcune tra le più mie grandi soddisfazioni professionali (e anche tra le più grosse disillusioni umane).Condurre una redazione che contava, nei momenti di massimo splendore, oltre 100 persone, tra collaboratori esterni e interni, è un lavoro esaltante ed esasperante al tempo stesso. La radio non si ferma mai, e, allora, in notiziari erano in diretta 24 al giorno per sette giorni alla settimana. Ho avuto l’onore e il privilegio di interagire con collaboratori del calibro di Enrico Mentana, Nando Martellini, Alessandro Cecchi Paone, e tanti altri, insieme ai numerosissimi giovani che ho visto crescere e prendere una strada di successo in altre redazioni. Ovviamente non potevo non interessarmi ai nuovi media, e quindi, insieme al mio “fratello di latte” Michele Principe, ho dato vita a una testata online fuori dal coro: notiziemigliori.it, che rappresentava, in piccolo, quello che vorrei fosse oggi l’attività giornalistica: non solo l’enunciazione continua di drammi e tragedie, ma la ricerca del buono che c’è, e sembra che nessuno lo tenga nella giusta considerazione. Forse eravamo troppo avanti, e l’assenza di sponsor condannò il progetto a morte prematura…. Oggi, sicuramente, avrebbe più possibilità.